La Linea Gotica

Da Montefiorino al Belvedere

Il Progetto

Il progetto vuole valorizzare le vicende dei partigiani di Armando dopo la caduta della Zona Libera di Montefiorino, fin quando, nell’autunno del 1944, arrivarono nella valle del Reno, dove diedero vita alla Zona Libera del Belvedere e nel contempo, collaborarono con gli Alleati in qualità di co-belligeranti fino alla fine della guerra.

Dieci i comuni coinvolti con le rispettiva realtà museali e sono: Fanano (Modena), Frassinoro (Modena), Lizzano in Belvedere (Bologna), Montecreto (Modena), Montese (Modena), Montefiorino (Modena), Palagano (Modena), Pievepelago (Modena), Sestola (Modena), Villa Minozzo (Reggio Emilia), con la collaborazione dell’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea di Modena e dell’Associazione Linea Gotica - Officina della Memoria e l’aiuto delle associazioni: Amici del Museo di Montefiorino, Gruppo culturale Il Trebbo di Montese e Anpi Alta Valle del Reno e delle strutture museali: Museo di Montefiorino, Museo della Comunità di Montecreto, Museo dei Monti della Riva, Museo di Montese e Sistema museale di Iola di Montese.
Il progetto è realizzato con il sostegno dalla Regione Emilia-Romagna (Legge Regionale marzo 2016, n.3: Memoria del Novecento. Promozione e sostegno alle attività di valorizzazione della storia del Novecento in Emilia-Romagna).

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Sassoguidano

Dopo le battaglie di agosto, Armando riorganizza gli uomini e prende la decisione di affrontare i tedeschi nel territorio che conosce: Sassoguidano di Pavullo nel Frignano. Dispone gli uomini sul terreno e attende l’arrivo dei soldati tedeschi. La mattina del 21 settembre 1944, la campanella della chiesetta di Sassoguidano annuncia l’inizio della battaglia. Lo scontro è duro e vede lo sgancia...

Lizzano in Belvedere

On 12 August 1944, during the "Belvedere" search and round-up operation, two partisans were found and captured by the German soldiers on the bed of the River Silla (they were exhausted after their long marches through the mountains). After interrogating them and condemning them to death, the Germans paraded them through the town to the pinewood below the church. After making them dig their own gra...

Querciola and the Gothic Line

Querciola was on the part of the Gothic Line running from Riva Ridge to Monte Belvedere. All the attacks launched on the summit of Belvedere by Armando's partisans and the American mountain troops passed through here. On 28 September 1944 the German column responsible for the Ca' Berna massacre also passed through Querciola on its way to Ronchidoso, and a young man was surprised and killed.
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Cippo della Faggiaccia

Il giorno 11 novembre 1944, nel luogo detto “La Faggiaccia”, lungo la strada per il Passo del Saltello, tre graduati tedeschi sorprendono cinque donne di ritorno dalla Toscana, dopo una breve discussione le uccidono a sangue freddo. I corpi delle donne vengono riesumati nel luglio del 1946. Nel verbale di esumazione i carabinieri scrivono che le donne si erano recate in Toscana, chi per trovar...

Sestola

Nelle sale del Castello sono presenti due musei, il primo si trova nell’antico Palazzo del Governo ed è dedicato agli Strumenti musicali meccanici, raccoglie 120 strumenti musicali meccanici costruiti dall'inizio del ’600 fino ai nostri giorni. Molti strumenti esposti sono funzionanti ed è possibile ascoltarli durante le visite guidate. Il secondo riguarda la Civiltà montanara e si trova ne...

Corso Libertà

Nel corso della prima fase dell’operazione Encore, durante l’attacco che gli alpini americani stanno portando alla Riva Ridge, gli aerei alleati bombardano Fanano, Sestola e Pavullo. In particolare, il 20 febbraio 1945, verso le ore otto del mattino, due bombe sganciate dai cacciabombardieri uccidono tre donne e un uomo, il giorno seguente muore un’altra donna sfollata da Prato.

Roncoscaglia

Gli ostaggi catturati a Sestola al mattino del 4 luglio 1944, arrivano al ponte detto “del Prete”, che i partigiani avevano fatto saltare il 20 giugno precedente. I tedeschi fanno scendere gli ostaggi e li costringono a sistemarlo, tra questi c’è anche don Crovetti, che a Sestola era riuscito a sfuggire al rastrellamento, ma che poi s’era dovuto consegnare spontaneamente quand’era stato...

Sestola

Il 17 giugno 1944 i partigiani della formazione locale detta “di Tommasino” occupano il paese di Sestola e disarmano il presidio della Gnr della Rocca; poi distruggono la casa del Fascio e nominano Sindaco un giovane ragazzo al posto del vecchio Podestà. Nella seconda decade di giugno i partigiani chiedono ai militi catturati di passare nelle loro fila, in quattordici rifiutano e vengono fuci...

Parco della Resistenza

Il 20 aprile 1945, la brigata Folloni, della Divisione Modena Armando, entra in paese libero. I tedeschi si sono ritirati facendo saltare il Cinghio e occludendo così la strada ai mezzi. Qualche giorno dopo i partigiani, passano i fanti afro-americani della 92° divisione americana “Buffalo”, diretti a Sestola e a Pavullo. I fananesi rimangono impressionati da vedere che gli americani non son...

Fanano

Il 10 aprile 1944, lunedì di Pasqua, i partigiani di Armando occupano Fanano e assaltano la caserma dei carabinieri, dove sono presenti anche otto militi della Gnr. Dopo una ventina di minuti di combattimento, i partigiani riescono a entrare nella caserma e a ridurre all’impotenza i militari, poi asportano vestiti, documenti, armi e munizioni. I militi della Gnr vengono messi in mutande e riman...

Serretta di Canevare

Il 9 ottobre 1944, Fernando Turchi “Bocca”, vice-comandante della formazione fananese, vuole raggiungere Armando che pensava si trovasse ancora nella zona di Pratignana. A Fanano si unisce ad alcuni amici e poco sotto il paese vengono fermati e arrestati. Portati al comando tedesco vengono interrogati; poco dopo gli altri vengono rilasciati, mentre lui è trattenuto, infatti gli era stata trov...

Trignano

Il 24 settembre 1944 i tedeschi catturano sette uomini vicino a Pistoia, costringendoli a trasportare munizioni fino Montese, poi li rilasciano. I sette, tranquilli per averla scampata, rimangono assieme e si dirigono verso Trignano per varcare il crinale appenninico lungo la valle di Ospitale ritenuta più sicura. Arrivati alle prime case di Trignano incappano però in alcuni tedeschi che stanno ...

Monumento al Villaggio Artigiano

Il 25 agosto 1944, in un operazione di rastrellamento a Monzone (Pavullo nel Frignano), vengono catturati ventitré prigionieri che, dopo essere stati fatti sfilare per le vie di Pavullo, sono condotti a Fanano. Il 30 agosto, cinque partigiani pavullesi vengono condotti all’odierno Villaggio artigiano e schierati sul ciglio del burrone, poi vengono fucilati. Uno si riesce a salvare buttandosi ne...

Monumento al Carbonile

Nel corso del combattimento di Rocchetta-Trentino del 11-12 agosto 1944, parte dell’operazione di rastrellamento “Belvedere”, vengono catturati quattro partigiani e condotti a Fanano per essere interrogati. Vengono impiccati nella località Carbonile e sono lasciati esposti quale monito. Si ritiene che i nomi di questi partigiani siano falsi e inutili sono state le ricerche per rintracciare ...

Monte Serrasiccia

Nelle memorie del generale brasiliano João Batista Mascarenhas de Moraes, comandate in capo della Feb (Força Expedicionária Brasileira) è scritto che il Monte Serrassiccia rappresenta il punto più alto che i soldati brasiliani hanno difeso. Agli inizi di marzo 1945 i soldati brasiliani rilevano gli alpini americani e lo presidiano anche assieme ai partigiani di Armando. Nel corso del mese di ...

Pizzo di Campiano

La notte tra il 18 e il 19 febbraio 1945, gli alpini americani della compagnia A dell’86° reggimento, della 10a divisione da montagna, come previsto dall’operazione Encore, attaccano il caposaldo tedesco, trovando una resistenza superiore alle aspettative. Per questo motivo, la sera del 19 febbraio la compagnia B, che aveva occupato Monte Cappel Buso, deve raggiungere questa cima per dar man ...

Capanna Tassoni

Il 16 maggio 1944 i partigiani di Armando occupano Fanano, incendiano la Casa del fascio, distruggono gli elenchi di leva dell’anagrafe, prendono grano e formaggi dagli ammassi e in parte lo distribuiscono alla popolazione; asportano il denaro dalla banca e dalla posta, infine catturano otto ostaggi, tra questi una donna e la reggenza del fascio paesano: li vogliono scambiare con alcuni partigia...

Monteacuto delle Alpi

Nell’ambito dei rastrellamenti organizzati dai soldati tedeschi dopo l’uccisione del generale Crisolli in un agguato partigiano, il 16 settembre 1944 inizia una vasta operazione nella zona di Orsigna (San Marcello p.se). Una colonna sale da Monteacuto delle Alpi e riesce a individuare quattro partigiani toscani. Nel combattimento che ne segue uno muore e due rimangono feriti. I tre prigionieri...

Querciola e la Linea Gotica

La località era parte del tratto della Linea Gotica che dai Monti della Riva raggiungeva il Monte Belvedere. Da qui sono passati tutti gli attacchi condotti dai partigiani di Armando e dagli alpini americani alla cima del monte. Il 28 settembre 1944, sempre da Querciola, transita anche la colonna tedesca responsabile della strage di Ca’ Berna, durante la marcia di avvicinamento a Ronchidoso, e ...

Vidiciatico

I partigiani di Armando, dopo aver occupato Lizzano in Belvedere e aver dato vita alla cosiddetta Zona Libera del Belvedere, il giorno 16 ottobre 1944 decidono di liberare anche Vidiciatico. Nel breve combattimento che ne segue un civile rimane ucciso. I tedeschi più volte tentano di riconquistare la frazione, ma inutilmente, l’ultima è il 28 ottobre. Il paese è stato anche la base di partenz...

Pianaccio e i partigiani

I partigiani di Armando, durante il trasferimento (fine settembre 1944) nel Belvedere, soggiornano in questa località dove possono rifocillarsi prima di ripartire il giorno seguente e raggiungere Castelluccio di Porretta. Pianaccio è anche il luogo di nascita del famoso giornalista Enzo Biagi, partigiano di Giustizia e Libertà che all’epoca era il direttore del giornale Patrioti.
A Pia...

Lizzano in Belvedere

Il 12 agosto 1944, nel corso dell’operazione di rastrellamento “Belvedere”, due partigiani vengono intercettati dai soldati tedeschi nel greto del fiume Silla (sono sfiniti per il lungo spostamento tra le montagne), e vengono catturati. I tedeschi, dopo averli interrogati e condannati a morte, li fanno sfilare per le vie del paese fino alla pineta sottostante la chiesa. Dopo aver loro fatto ...

Lizzano in Belvedere

Il 26 giugno 1944 i partigiani della zona catturano un esponente del fascio locale e il giorno seguente compiono un'azione di sabotaggio vicino al paese. Durante il rastrellamento organizzato il 27 giugno dai tedeschi, avviene uno scontro con i partigiani. Il grosso della formazione riesce a sganciarsi, mentre due partigiani restano a coprire la ritirata dei compagni: uno rimane ucciso, l’altro,...

Ca’ di Julio

Poco prima dell’attacco alla Riva Ridge, gli alpini americani della compagnia B, appartenenti al primo battaglione dell’86° reggimento della 10a divisione da montagna, sono ospitati nelle case delle famiglie della borgata e ai Pianacci. La notte del 18 febbraio 1945, lungo il sentiero che conduce a Monte Cappel Buso, i soldati iniziano la lunga salita guidati da persone del luogo, alcuni sono...

Monte Belvedere

Monte Belvedere rappresentava il caposaldo della seconda linea in profondità della Linea Gotica che, nel tratto appenninico tra le provincie di Modena e Bologna, si allungava lungo i crinali fino a Vergato, dominando la valle del Reno e soprattutto la strada n. 64. Qui i partigiani di Armando, dopo aver costituito la Zona Libera e la Divisione Modena Armando (co-belligerante con gli Alleati), dim...

Poggiolforato nella valle del Dardagna

Nell’autunno 1943, a Poggiolforato si costituisce la formazione partigiana pistoiese “Bozzi”. La valle del fiume Dardagna è stata una zona che ha visto la nascita dei gruppi denominati: “Pisacane”, “Ca’ Berna”, che poi diviene la 63° “Bolero”, “Slit”, “Toti” e alcuni altri.
Anche questa località è convolta nella strage di Ca’ Berna. Infatti, quando i tedesc...

Ca’ Berna

Il 27 settembre 1944, un reparto tedesco proveniente dal crinale del Lago Scaffaiolo e quando raggiunge Ca’ Berna tre partigiani sparano una raffica di 12 colpi, ma nessun soldato rimane coinvolto. Nonostante ciò, il comandante attua la rappresaglia che conta 29 vittime. In serata il reparto giunge a Vidiciatico e rastrella numerosi ostaggi. Il mattino seguente i tedeschi lasciano il paese per ...

Castelluccio di Moscheda

Il territorio boscoso della frazione di Castelluccio, durante la primavera del 1944, offre rifugio ai primi renitenti alla leva, poi, nel periodo estivo, arrivano i tedeschi per iniziare a costruire le prime difese di profondità della Linea Gotica. Anche Castelluccio, il 30 settembre e il 1° ottobre 1944, è coinvolto nella strage di Ronchidoso, quando tre giovani, tra cui un partigiano, vengono...

Ronchidoso

Nei locali attigui al santuario, dedicato agli emigranti, nel giugno 1944 si costituisce la locale brigata partigiana Giustizia e Libertà. Nell’autunno del 1944, quando lo stesso reparto tedesco che aveva compiuto la strage di Ca’ Berna giunge in zona (28 settembre), subisce alcune fucilate da parte dei partigiani e un soldato rimane ferito. Lo stesso reparto, probabilmente coadiuvato da un a...

Lastra Bianca e Montello

Rappresentò un’importante posizione difensiva tedesca sui versanti appenninici nord-occidentali della terza linea in profondità della Linea Gotica. Un caposaldo di cui facevano parte anche il monte Buffone e le quote circostanti.
Le fortificazioni principali, oggi recuperate e visitabili, si trovano a ridosso delle pareti rocciose della Lastra Bianca, sulle pendici settentrionali del Mo...

Monte della Torraccia

Nella prima fase dell’Operazione “Encore”, gli alpini americani della 10a divisione da montagna, con l'appoggio dell'aviazione e dell’artiglieria, dopo cruenti scontri, nel pomeriggio del 24 febbraio 1945 conquistano la cima. Ancor’oggi, sono visibili alcuni resti della fortificazioni del sistema difensivo tedesco della seconda linea in profondità della Linea Gotica, di cui il monte del...

Iola di Montese e il Museo di Iola Memorie d’Italia

Suddiviso in sedici sale tematiche disposte su tre piani, per un totale di circa 600 mq, il museo offre uno spaccato della vita quotidiana sia dei civili (Raccolta delle cose montesine) che dei soldati durante gli anni della guerra. In particolare, la collezione “Memorie d’Italia” ospita una ricca esposizione degli equipaggiamenti, comprese fotografie e documentazione varia. A poche decine d...

Montese e il Museo Storico

All’interno della rocca medievale dei Montecuccoli è allestito il Museo storico di Montese, dedicato agli insediamenti storici e alla cultura locale. La sezione più ampia è allestita sui temi della 2a guerra mondiale e delle vicende belliche della Linea Gotica nel montesino. In particolare, la sala principale ospita vetrine e teche contenenti oggetti e indumenti in dotazione ai soldati, oltre...

Marina di Magrignana

Questa piccola borgata ai piedi del Monte Cimone da sempre è stata punto di riferimento sia per i partigiani che per i tedeschi, durante la ritirata. Da qui, a fine maggio 1944, passano i partigiani di Armando dopo la battaglia di Capanna Tassoni. Qui transitano altri partigiani dopo lo sganciamento di Montefiorino (agosto 1944), i quali dopo aver passato la Giardini a Groppo (Riolunato), raggiun...

Le miniere di rame di Lastranera

Le miniere di rame nativo che si trovano nei pressi Ca’ Marsilio e Ca’ Gabriele, sono state per lo più sfruttate durante la seconda guerra mondiale. Nel 1939 vi lavorano 22 operai che estraggono circa 500 tonnellate di materiale. Un anno dopo subentra una nuova società che realizza nuovi pozzi ed estende le gallerie, incrementando la produzione. Nel 1942 l’attività viene ceduta alla Fiat....

Monastero di San Domenico

Importante è l’opera svolta dal parroco di Montecreto, don Ercole Bertolani, che si è sempre impegnato per preservare la popolazione dagli eventi bellici e per l’opera di salvataggio di alcuni ebrei. Nella primavera del 1944, infatti, nasconde nel monastero alcuni profughi ebrei provenienti da Sestola, mentre altri quattro, originari della ex Jugoslavia, li affida alla famiglia abitante a Ca...

Monte Penna di Acquaria

I partigiani di Armando, dopo aver assaltato l’aeroporto di Pavullo e aver sottratto alcune mitragliatrici degli aerei presenti nell’hangar, si rifugiano su Monte Penna di Acquaria; con loro ci sono anche i partigiani pistoiesi della “Bozzi”. Armando sceglie quel luogo perché da lassù può dominare tutti i versanti. Il mattino del 28 aprile una colonna di tedeschi scende da Pavullo lungo...

Centrale idroelettrica di Strettara

Costruita tra il 1917 e il 1920 nei pressi dello storico ponte di Strettara, ospita due turbine da 6.000 cavalli a vapore che sviluppano una potenza totale di 6 MW. È alimentata dal bacino di Riolunato. Un testimone ricorda che nei primi giorni del mese di aprile 1945, alcuni soldati tedeschi si presentano alle case adiacenti avvertendo gli abitanti di aprire le finestre perché ci sarebbe stato ...

Museo della Comunità “La Casa dei Leoni di Pietra”

Aperto nel 2012, ma inaugurato ufficialmente nel 2014, ospita l’esposizione “Frignano in guerra 1943-45”, una ricca collezione di oggetti relativi alla seconda guerra mondiale donati da persone del luogo. Nei locali sono ospitati anche i leoni originali che si trovavano sul ponte di Strettara, inoltre sono presenti altre due mostre permanenti: “Le pietre iscritte di Rovinamala” e quella ...

Sant’Annapelago

Il 30 luglio 1944 i tedeschi iniziano le operazioni in vista dell’attacco alla Zona Libera di Montefiorino; due sono le direttrici: la prima parte da Sassuolo, la seconda da Pievepelago con l’obiettivo di occupare Sant’Annapelago e proseguire verso Piandelagotti per forzare le difese partigiane poco sopra Cadagnolo e Ca’ Marmocchio, ma anche quella del Medolo di Roccapelago. A Roccapelago ...

Monumento della Cerreta

Nei due attacchi (25 e 26 giugno 1944) che i partigiani avevano compiuto contro due mezzi tedeschi lungo la via Giardini, in località Cerreta, un soldato era rimasto ucciso e uno ferito. Nel pomeriggio del 26 giugno la Felgendarmerie organizza un rastrellamento per catturare alcuni ostaggi col fine di far trasportare loro armi e munizioni in vista dell’attacco che hanno intenzione di compiere c...

Ponte Modino

Nell’aprile del 1945, in vista della ritirata, i tedeschi minano tutti i ponti e il giorno 20 aprile fanno saltare la centrale idroelettrica di Sagradino (San Michele). La salvaguardia dei ponti è stata possibile grazie all’opera di mons. Luigi Bernardi che era riuscito a convincere il soldato tedesco addetto all’esplosione, il quale, al posto delle cariche di tritolo, fa brillare solo un m...

Pievepelago

Alla metà di giugno 1944, un reparto della Feldgendarmerie (2./Einsatz-Kommando Oberführer SS Bürger) si insedia nella ex-caserma dei carabinieri del paese, mentre otto soldati si stabiliscono a Sant’Andrea Pelago, alternandosi nel presidiare il Ponte Tavernaro (lungo la via Giardini). Alcuni giorni prima il ponte era stato fatto saltare dai partigiani e riattato alla bell’e meglio. Il repa...

Museo delle mummie

Il museo è ospitato nelle sale del castello e presenta circa quattrocento corpi mummificati rivenuti nel 2011 all’interno della cripta della chiesa di San Paolo. Nelle sale del museo è presente anche la mostra “Sulle orme di Obizzo da Montegarullo. Assalti ai castelli del Frignano nella cronica di Giovanni Sercambi (1392 - 1396)”.

Sant’Andrea Pelago

Nel diario di don Antonio Galli, alla data 28 luglio 1944, è scritto: “Sono arrivate due delle quattro batterie antiaeree che verranno piazzate quassù: una è stata installata alle Lazze, sopra Modino […], l’altra in Pianagrande, sopra Sant’Adrea Pelago. Ogni batteria si compone di quattro cannoni da 88 millimetri e di quattro mitragliatrici da venti”. Il 27 ottobre una delle due batte...

Cippo della Faggiaccia

Il giorno 11 novembre 1944, nel luogo detto “La Faggiaccia”, lungo la strada per il Passo del Saltello, tre graduati tedeschi sorprendono cinque donne di ritorno dalla Toscana, dopo una breve discussione le uccidono a sangue freddo. I corpi delle donne vengono riesumati nel luglio del 1946. Nel verbale di esumazione i carabinieri scrivono che le donne si erano recate in Toscana, chi per trovar...

Canonica di don Domenico Orlandini

Don Domenico Orlandini dal 1941 è parroco di Poiano, suo paese natale. Dopo l'armistizio la sua canonica diventa un punto di riferimento per ex prigionieri alleati, soldati italiani in fuga e partigiani. Suo più stretto collaboratore è don Pasquino Borghi, e dopo il suo arresto, don Domenico si schiera attivamente con il movimento resistenziale, assumendo il nome di battaglia “Carlo” (scelt...

Canonica di don Pasquino Borghi

Don Pasquino Borghi, nato nel 1903, è parroco a Coriano-Tapignola dai primi anni Quaranta. Dopo l’8 settembre, entra nel movimento partigiano col nome di “Albertario” e la canonica di Tapignola diventa rifugio per prigionieri alleati, soldati italiani sbandati e partigiani, diventando un punto di riferimento per il movimento partigiano reggiano, insieme a quella dell'amico don Carlo. La sua...

Cippi in memoria dei caduti

Il 7 gennaio 1945 inizia un attacco tedesco alla zona sotto controllo partigiano, che coinvolge sia la parte modenese che quella reggiana. Il rastrellamento si protrae per quattro giorni, con una serie di scontri e combattimenti che investono in particolare la località di Novellano. Nonostante le gravi perdite (venti morti e circa quaranta feriti) i partigiani riescono a ripiegare ordinatamente e...

Monumento al primo aviolancio

Lama Golese era la sede del campo di addestramento dei partigiani della montagna reggiana e qui, la notte del 19 maggio 1944, viene effettuato il primo aviolancio da parte degli alleati. L'importanza di questo evento, al di là del valore strategico, risiede nel suo significato politico: l'aviolancio di armi e materiali logistici e sanitari sancisce infatti il pieno riconoscimento dell’attività...

Stele commemorativa

Nel marzo del 1944 sull’Appennino reggiano è attiva una formazione che unisce i modenesi del distaccamento Barbolini, comandato da Giuseppe, e i reggiani di Riccardo Cocconi “Miro”. Il 15 a Cerrè Sologno avviene il primo scontro con forze tedesche e fasciste. I partigiani escono vittoriosi dalla battaglia, ma perdono alcuni uomini; Giuseppe Barbolini resta ferito gravemente a un braccio, l...

Complesso monumentale

Dopo la battaglia di Cerrè Sologno, le autorità tedesche ritengono necessaria un'azione repressiva più sistematica. Il 20 marzo 1944 un reparto della Hermann Göring, già responsabile della strage di Monchio con la collaborazione della Gnr di Reggio Emilia, rastrella i borghi di Civago e di Cervarolo, compiendo saccheggi e incendiando le abitazioni. A Civago vengono uccisi quattro uomini; a C...

Monumento di Case Cattalini

Nel borgo di Case Cattalini, a nord di Civago, nell'estate del 1944 viene allestita un'infermeria, diretta dal dott. Luigi De Toffoli. A fine luglio vi vengono trasferiti alcuni dei partigiani evacuati dall'ospedale di Fontanaluccia e a metà agosto vi trovano rifugio e cura i feriti nel combattimento del Passo delle Forbici del 2 agosto, dove i tedeschi incontrano la strenua resistenza della Brig...

Centro culturale “Arrigo Benedetti”

Alla fine di maggio del 1944, Villa Minozzo, già sede del presidio della Gnr, viene occupata dai partigiani. A giugno viene proclamata la Zona libera e le formazioni reggiane e modenesi si unificano sotto il Comando unico di Armando. Villa Minozzo diventa la sede reggiana del Comando partigiano, sotto la guida di Riccardo Cocconi, “Miro” (comandante) e di Didimo Ferrari, “Eros” (commissar...

Monumento alla Liberazione

In questa località della Valle del Dragone i tedeschi della Hermann Göring si accampano dopo la strage di Monchio prima di spostarsi a Gazzano e Cervarolo. Durante la zona libera alla Madonna di Pietravolta è stanziata la cavalleria della II Divisione al comando del Maresciallo.

Pietravolta, insieme a Farneta, Gazzano e Novellano, viene indicata da Davide in una lettera al CUMER...

Targa per Giovanni Rossi

Nel gennaio del 1944 Alberto Fini, un delinquente comune inserito nella sua banda da Giovanni Rossi in qualità di guida, uccide un civile collaboratore dei partigiani. Un ex militare salernitano, Ugo Stanzione, ottiene di poter eliminare Fini ma nel tentativo resta da questi ucciso; gli altri partigiani reagiscono uccidendo Fini. La Federazione comunista modenese tenta di rimuovere Rossi dal coma...

Campo di atterraggio

A Frassinoro i partigiani, durante la Zona libera dell'estate 1944, fanno costruire una pista di atterraggio per apparecchi da ricognizione. Nel campo, inoltre, sarebbe dovuto atterrare, la notte del 2 agosto, un battaglione di paracadutisti del Cil (Corpo italiano di liberazione), appartenenti al 185° Reggimento Nembo, un cui ufficiale era stato già paracadutato in zona il 26 luglio. Ma l'inizi...

Comando della II Divisione partigiana

Durante la Zona libera dell'estate 1944 a Piandelagotti ha base la II Divisione del Corpo d'Armata Centro-Emilia, formata da 800-900 uomini e comandata da Iris Malagoli, “Mario di Modena”. La Divisione era composta da partigiani che erano stati con Armando nella valle del Panaro e da uomini provenienti dalla pianura. A Piandelagotti viene allestita un'astanteria di pronto soccorso partigiana. ...

Scuole elementari di Case Cerbiani

A Fontanaluccia ha sede l'ospedale partigiano della Zona libera. Una prima infermeria viene allestita nelle scuole di Case Cerbiani. La dirige il dott. Gerolamo Andreoli, antifascista azionista sfollato a Fontanaluccia. Al suo fianco il dott. Luigi De Toffoli che, inizialmente fatto prigioniero dai partigiani di Armando, aderirà alla causa resistenziale. Con l'inizio del rastrellamento dell'agost...

Monumento alla Brigata Costrignano

Costrignano è una frazione di Palagano. Posta tra Susano e Monchio, resta coinvolta nella strage del 1944. Dopo il rastrellamento estivo diventa sede dell'omonima brigata comandata da Filippo Papa. A metà settembre questa formazione è protagonista della battaglia di Palaveggio, dove cadono alcuni suoi membri. Per la sua posizione strategica il paese è coinvolto in tutti i rastrellamenti del 1...

Buca di Susano

Nei pressi del paese di Susano (Palagano), in località La Buca si trovava l'abitazione della famiglia Marastoni. Durante il rastrellamento che precedette la strage del 18 marzo 1944 la casa viene data alle fiamme e vengono assassinate sei persone: Delia Albicini in Marastoni e i suoi figlioletti di otto e dieci anni, un orfanello di circa tre anni e due anziani coniugi.

A ricordar...

Monumento a don Sante Bartolai

Don Sante Bartolai dal 1942 è parroco di Palagano e responsabile dell'Azione cattolica giovanile dei paesi della valle destra del Dragone. Organizza attivamente e sostiene le prime bande partigiane locali. Coinvolto negli scontri coi fascisti del 9 marzo 1944 nei pressi di Savoniero, don Sante sceglie di rimanere ad assistere i feriti. Viene così arrestato e tradotto a Modena per essere poi tras...

Parco dei caduti

Subendo le azioni dei “ribelli” di Rossi, i fascisti tentano una reazione; nei primi mesi del 1944 Francesco Bocchi, commissario prefettizio di Montefiorino, chiede a più riprese l'invio di rinforzi tedeschi. All'alba del 18 marzo 1944 alcuni reparti della divisione Hermann Göring, accompagnati da militi fascisti, rastrellano e saccheggiano i paesi di Monchio, Susano e Costrignano. Nella str...

Parco della Resistenza di Monte Santa Giulia

Nel novembre del 1943, un primo gruppo di partigiani sale sull'Appennino, raggiungendo Monte Santa Giulia a Monchio di Palagano. Sono alcuni sassolesi guidati da Giovanni Rossi, ex sottufficiale dell'esercito. La zona di Monte Santa Giulia resterà strategica per tutto il periodo della resistenza modenese: a dicembre, in località Le Macchie, Armando organizza una prima riunione di coordinamento d...

Monumento alla Repubblica di Montefiorino

Presso la piccola borgata di Villanova, sopra Farneta, trova rifugio, dopo i fatti di Gusciola e i successivi rastrellamenti, la formazione locale guidata da Teofilo Fontata e Cesario Palandri, “Balin”.
All'inizio di giugno 1944 anche i partigiani sassolesi di Giuseppe Barbolini fanno base a Villanova per un breve periodo. Qui riescono a recuperare un aviolancio alleato e sono raggiunti...

Lapide per Tincani e Martelli

Nel dicembre del 1943, la Gnr di Montefiorino si attiva per costringere i giovani renitenti a presentarsi alla leva della Rsi. Il 23, in uno scontro armato con i partigiani di Teofilo Fontana, resta ucciso un carabiniere. Il giorno seguente reparti fascisti compiono operazioni di rastrellamento, arrestando, fra gli altri, il giovane Carlo Tincani e si scontrano nuovamente con i partigiani di Fonta...

Centrale idroelettrica di Farneta

La centrale idroelettrica di Farneta “Romeo Melli” viene costruita dal Consorzio emiliano di bonifica parmigiana Moglia e Secchia in quattro anni di lavoro, dal 1924 al 1928 e sfrutta le acque dei torrenti Dolo e Dragone, entrambi affluenti del fiume Secchia. Durante la costruzione della centrale si registra uno dei rari episodi di tensione sociale contro il regime fascista nella zona dell'App...

Castello di Farneta

Dopo il rastrellamento dell'agosto 1944, superata una prima fase di sbandamento, i partigiani modenesi si riorganizzano e mantengono il controllo di una parte del territorio appartenuto alla Zona libera. L'attività di governo viene affidata al Cln montagna, la cui prima seduta si tiene il 4 dicembre del 1944; il Clnm coordina e stimola l'azione dei comuni modenesi (Montefiorino, Frassinoro, Polin...

Rocca medievale e Museo della Resistenza di Montefiorino

Nella Rocca di Montefiorino, che in precedenza aveva ospitato il presidio della Gnr, trova sede, a partire dal 18 giugno del 1944, il Comando unificato dei partigiani modenesi e reggiani protagonisti della Zona libera. La guida della resistenza in quest'area è Armando. Affiancato dal commissario Davide (Osvaldo Poppi). Nella Rocca hanno sede anche le prigioni della Divisione. Alla fine del mese o...

Armando prende in consegna i prigionieri tedeschi alla Rocca

Il 21 aprile 1945 i partigiani entrano a Sestola e raggiungono la Rocca, dove, nel frattempo altri partigiani hanno fatto prigionieri gli ultimi soldati tedeschi, si tratta di ragazzi, comandati da un vecchio sergente. Dopo aver fatto eliminare un cannone che sparava incessantemente sull’avanzata dei partigiani dall’aviazione americana, Armando si prepara a scendere a Modena. Entra a Pavullo e...

Ultima offensiva partigiana: il crinale del Monte Lancio

Nei piani americani della metà di aprile del 1945 è prevista la fase finale dell’operazione “Encore”, il cosiddetto “Jump off”. Il piano operativo prevedeva anche l’impiego dei partigiani di Armando, i quali, partendo dalla valle del Dardagna hanno il compito di conquistare il crinale del Monte Lancio di Fanano. L’operazione ha inizio il giorno 16 aprile, in raccordo coi partigiani...

Partigiani alla conquista del Monte Belvedere

Con l’arrivo delle truppe americane della Task Force 45, inizia il periodo operativo dei partigiani, i quali sono impegnati a dimostrare le proprie capacità. Ben tre attacchi, in collaborazione con gli americani, vengono portati alle difese tedesche sul Monte Belvedere: il 29 ottobre, il 24 novembre e il 12 dicembre. In quest’ultima azione rimane ucciso il comandante della Matteotti: Toni Giu...

Liberazione di Lizzano e della Zona Libera del Belvedere

Il 2 ottobre 1944 i partigiani di Armando partono da Castelluccio per conquistare Lizzano in Belvedere. I tedeschi si stanno ritirando verso Vidiciatico e due scontri avvengono nei dintorni: a Bargi e a Villaggio Europa. Armando pone il suo quartiere generale in paese. Il giorno seguente (3 ottobre) il Cln locale elegge come Sindaco Giorgio Biagi. Dopo le prime trattative con gli americani, che so...

Lunga sosta a Ca’ Bonucci prima del passaggio del fronte

Il 22 settembre i partigiani di Armando si stabiliscono a Ca’ Bonucci di Serrazzone (Fanano). Uno storico americano descrive il trasferimento come una “ulteriore ritirata nelle inospitali montagne del Lago di Pratignano, dove i partigiani sopravvissero per una settimana mangiando castagne bollite e carne di mulo e affrontarono i primi assalti dell’inverno con la sola precaria difesa dei loro...

Sosta a Montespecchio

Dopo la battaglia a Sassoguidano di Pavullo avvenuta il 21 settembre 1944, i partigiani di Armando, passano il fiume, rintuzzando ben due tentativi tedeschi di tagliare loro la strada verso Montespecchio: il primo sull’alveo del fiume Panaro, il secondo proveniente da Montese. Due sono i partigiani caduti durante il combattimento di Sassoguidano e ben otto i civili uccisi dai tedeschi nella stes...

Battaglia della Rocchetta

Il giorno 11 agosto 1944, i reparti tedeschi, coadiuvati dalla Gnr, venuti a conoscenza dello spostamento dei partigiani, attraversano il fiume Scoltenna e li attaccano: è l’inizio dell’operazione di rastrellamento “Belvedere”. Durante tale operazione rimangono uccisi ben 11 partigiani, di cui 8 cadono nell’imboscata al Mulino del Leo, mentre stanno attraversando il fiume. In più, altr...

Ritrovo sul Monte Penna

Tra il 2 e il 3 agosto del 1944, i circa 800 partigiani di Armando, dopo lo sganciamento di Montefiorino e l’attraversamento della Giardini (statale 12), si ritrovano sul Monte Penna per riorganizzarsi. Rimangono per tre giorni, poi si spostano nella zona di Sassoguidano di Pavullo. In questa zona arriva la notizia che i tedeschi, grazie alle spie, li hanno localizzati e si stanno preparando a i...

Rocca e Museo della Resistenza di Montefiorino

Il 18 giugno 1944, i partigiani di Armando (Mario Ricci) occupano la Rocca, dando inizio alla Zona Libera di Montefiorino, una delle esperienze più importanti a livello nazionale. Per la prima volta dopo vent’anni di dittatura le popolazioni dei sette comuni (Frassinoro, Montefiorino, Palagano, Polinago e Prignano nel modenese, Ligonchio, Toano e Villa Minozzo nel reggiano) possono eleggere i l...

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Rocca e Museo della Resistenza di Montefiorino

Il 18 giugno 1944, i partigiani di Armando (Mario Ricci) occupano la Rocca, dando inizio alla Zona Libera di Montefiorino, una delle esperienze più importanti a livello nazionale. Per la prima volta dopo vent’anni di dittatura le popolazioni dei sette comuni (Frassinoro, Montefiorino, Palagano, Polinago e Prignano nel modenese, Ligonchio, Toano e Villa Minozzo nel reggiano) possono eleggere i l...

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Ritrovo sul Monte Penna

Tra il 2 e il 3 agosto del 1944, i circa 800 partigiani di Armando, dopo lo sganciamento di Montefiorino e l’attraversamento della Giardini (statale 12), si ritrovano sul Monte Penna per riorganizzarsi. Rimangono per tre giorni, poi si spostano nella zona di Sassoguidano di Pavullo. In questa zona arriva la notizia che i tedeschi, grazie alle spie, li hanno localizzati e si stanno preparando a i...

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Battaglia della Rocchetta

Il giorno 11 agosto 1944, i reparti tedeschi, coadiuvati dalla Gnr, venuti a conoscenza dello spostamento dei partigiani, attraversano il fiume Scoltenna e li attaccano: è l’inizio dell’operazione di rastrellamento “Belvedere”. Durante tale operazione rimangono uccisi ben 11 partigiani, di cui 8 cadono nell’imboscata al Mulino del Leo, mentre stanno attraversando il fiume. In più, altr...

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Sosta a Montespecchio

Dopo la battaglia a Sassoguidano di Pavullo avvenuta il 21 settembre 1944, i partigiani di Armando, passano il fiume, rintuzzando ben due tentativi tedeschi di tagliare loro la strada verso Montespecchio: il primo sull’alveo del fiume Panaro, il secondo proveniente da Montese. Due sono i partigiani caduti durante il combattimento di Sassoguidano e ben otto i civili uccisi dai tedeschi nella stes...

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Lunga sosta a Ca’ Bonucci prima del passaggio del fronte

Il 22 settembre i partigiani di Armando si stabiliscono a Ca’ Bonucci di Serrazzone (Fanano). Uno storico americano descrive il trasferimento come una “ulteriore ritirata nelle inospitali montagne del Lago di Pratignano, dove i partigiani sopravvissero per una settimana mangiando castagne bollite e carne di mulo e affrontarono i primi assalti dell’inverno con la sola precaria difesa dei loro...

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Liberazione di Lizzano e della Zona Libera del Belvedere

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Partigiani alla conquista del Monte Belvedere

Con l’arrivo delle truppe americane della Task Force 45, inizia il periodo operativo dei partigiani, i quali sono impegnati a dimostrare le proprie capacità. Ben tre attacchi, in collaborazione con gli americani, vengono portati alle difese tedesche sul Monte Belvedere: il 29 ottobre, il 24 novembre e il 12 dicembre. In quest’ultima azione rimane ucciso il comandante della Matteotti: Toni Giu...

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Ultima offensiva partigiana: il crinale del Monte Lancio

Nei piani americani della metà di aprile del 1945 è prevista la fase finale dell’operazione “Encore”, il cosiddetto “Jump off”. Il piano operativo prevedeva anche l’impiego dei partigiani di Armando, i quali, partendo dalla valle del Dardagna hanno il compito di conquistare il crinale del Monte Lancio di Fanano. L’operazione ha inizio il giorno 16 aprile, in raccordo coi partigiani...

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Armando prende in consegna i prigionieri tedeschi alla Rocca

Il 21 aprile 1945 i partigiani entrano a Sestola e raggiungono la Rocca, dove, nel frattempo altri partigiani hanno fatto prigionieri gli ultimi soldati tedeschi, si tratta di ragazzi, comandati da un vecchio sergente. Dopo aver fatto eliminare un cannone che sparava incessantemente sull’avanzata dei partigiani dall’aviazione americana, Armando si prepara a scendere a Modena. Entra a Pavullo e...

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il progetto tecnologico

Il progetto tecnologico curato da SmartFactory si è concretizzato nella realizzazione di un’app scaricabile gratuitamente negli Store sia in versione iOS che Android, basata sull’innovativa tecnologia iBeacon, in grado di trasformare i devices degli utenti in vere e proprie audioguide multimediali. Lungo il tratto della Linea Gotica preso in esame sono stati infatti installati 20 beacons, minuscoli trasmettitori bluetooth low cost e low energy, che rendono l’esperienza di visita smart e interattiva.

I Partner del Progetto

Regione Emilia-Romagna

enERgie diffuse

Comune di Fanano

Comune di Frassinoro

Comune di Lizzano in Belvedere

Comune di Montecreto

Comune di Montefiorino

Comune di Montese

Comune di Palagano

Comune di Pievepelago

Comune di Sestola

Comune di Villa Minozzo

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